Made in Italy and emerging brands

Quante volte tendiamo a identificare e ad associare il Made in Italy e il suo valore ai soli grandi ed affermati brand italiani? Tante forse troppe.

Il Made in Italy non è solo questo, ma molto di più.

Ci sono piccoli brand “nascosti”, di nicchia con elevata specializzazione, ma che solo pochi conoscono e hanno sperimentato in modo diretto.

Questo fenomeno e situazione riguarda il commercio italiano in generale, dall’alimentare al manifatturiero, dalla siderurgia alla moda.

Pensiamo al food e troviamo, ad esempio, il pastificio Andriani, con un fatturato da 36 milioni di euro e una specializzazione nelle farine senza glutine oppure alla moda dove abbiamo (tra le tante) Twin set, azienda di medie dimensioni, con un giro d’affari di oltre 230 milioni l’anno e una rete di 78 boutique a marchio proprio localizzate a livello internazionale.

Aldo Scaringella il fondatore di Legalcommunity ha identificato questa tipologia di brand come le c.d. «Eccellenze di oggi, multinazionali di domani», e ha delineato una lista di 50 piccole e medie imprese italiane (afferenti a settori diversi) con un elevato potenziale di crescita e di sviluppo. Tra i driver principali di selezione dei top 50 brands, si annovera la loro propensione verso l’internazionalizzazione in quanto, in tal caso, il loro potenziale di crescita di fatturato diventa (e risulta) superiore di ben due o tre volte.

Le aziende identificate da Aldo Scaringella si caratterizzano per un fatturato annuo comprese fra i 30 e i 300 milioni di euro e appartengono a tre settori chiave del Made in Italy nel mondo ovvero la moda l’arredamento e l’alimentare. Congiuntamente il valore delle aziende scelte raggiunge i 4,1 miliardi di euro.

 

All’interno di questo aggregato si distinguono le aziende agroalimentari. Si evidenzia che questo settore ha chiuso il 2016 con un giro d’affari di 132 miliardi di cui 38 miliardi provenienti dalle esportazioni e una buona parte direttamente imputabile al biologico (fatturato uguale a 1,3 miliardi con una cresciuta del 20%).

Le aziende bio sono quelle con più ampio potenziale di crescita e di sviluppo, Biga afferma «Il tema della sostenibilità si sta rivelando vincente – spiega Biga – in Italia e all’estero cresce l’appeal del biologico sia come prodotto finito, sia come materia prima. La sostenibilità è una filosofia sempre più trasversale anche ad altri settori: penso per esempio ai pannelli per costruire i mobili, oppure alla moda green».